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DHL Global Connectedness Index

Garry Mockeridge
Garry Mockeridge
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Tempo di lettura: 8 min.
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La globalizzazione è in via di estinzione? Lo hanno detto alcune recenti previsioni. Ma in un contesto di volatilità globale, dalla guerra in Ucraina al forte aumento dei prezzi dei generi alimentari e dell'energia, è più importante che mai basare le previsioni e le decisioni aziendali sui fatti. Ed è quello che la nona edizione del report DHL Global Connectedness Index (GCI) ti permetterà di fare.

Il GCI di DHL misura la connessione globale, ma di cosa si tratta? In parole povere, è il modo in cui un determinato paese è connesso con il resto del mondo.

La connessione complessiva di un paese è calcolata misurando quattro tipi flussi. In primo luogo, il flusso commerciale, ovvero quanto un paese esporta e importa beni e servizi. In secondo luogo, il flusso di capitali, ovvero gli investimenti che entrano ed escono dal paese, da e verso gli altri. In terzo luogo, il flusso di informazioni tra il paese e gli altri, come il traffico Internet internazionale e le telefonate. E infine, il flusso di persone, come la quantità di viaggi internazionali e migrazioni in cui il paese è coinvolto.

L'ultima edizione del GCI di DHL si basa su 4 milioni di fonti di dati in 13 misure di questi quattro flussi da paese a paese. Inoltre, il GCI contestualizza anche queste metriche. Lo fa tenendo conto sia della penetrazione (che percentuale dell'attività di un paese è internazionale rispetto a quella nazionale) che dell'ampiezza (quanto il flusso è distribuito tra vari paesi).

Questa combinazione di metriche e contesto ti offre insight esclusivi per potenziare le tue decisioni di trading. Di seguito sono riportati alcuni punti chiave del rapporto GCI:

Le ultime notizie sui quattro flussi globali del GCI

Come accennato, il GCI misura il flusso, da paese a paese, di commercio, capitali, informazioni e persone. Quindi, quali sono le principali osservazioni generali, dal nostro ultimo aggiornamento GCI nel 2021? Ecco una breve istantanea di ciascuna categoria.

Commercio: una rapida ripresa, poi una crescita costante

Il volume del commercio mondiale di merci è crollato all'inizio della pandemia, ma si è ripreso rapidamente nel 2020 e nel 2021 e ha continuato a crescere nel 2022. A metà del 2022 aveva raggiunto il 10% al di sopra dei livelli pre-pandemia. Anche gli scambi di servizi hanno superato i livelli pre-pandemia nel 2022. Tuttavia, si prevede che il commercio crescerà a un ritmo più lento nel 2023 a causa dell'indebolimento delle condizioni macroeconomiche.

Capitali: gli investimenti esteri rallentati dalle condizioni globali

Nel 2021 i flussi di investimenti esteri diretti (IDE), ovvero quando un investitore, un'azienda o un governo acquisisce una partecipazione sostanziale in una società o in un progetto straniero in un altro paese, sono tornati ai livelli pre-pandemia.

Tuttavia, nel secondo trimestre del 2022, il flusso ha iniziato a essere indebolito sia dalla guerra in Ucraina che dal rallentamento dell'economia globale. Nel complesso, la maggior parte delle nuove politiche globali sostiene ancora gli investimenti esteri diretti, anche se alcuni paesi sembrano ora desiderosi di regolamentarli o limitarli.

I flussi azionari di portafoglio globali sono rimasti piuttosto stabili nonostante le ampie oscillazioni verso i mercati emergenti.

Informazioni: ritorno alla normalità dopo il picco pandemico

La crescita dei flussi internazionali di dati, come il traffico Internet internazionale, ha subito un'impennata nel 2020, ma è tornata al suo trend pre-pandemia nel 2021 e nel 2022.

La globalizzazione dei flussi di informazioni sta proseguendo, ma sembra rallentare, e potrebbe essere ostacolata dall'introduzione di politiche più restrittive da parte dei paesi.

Persone: separazione tra USA e Cina

 Persone: in calo i viaggi all'estero 

Rispetto ai livelli pre-pandemia, i viaggi internazionali sono diminuiti del 70% nel 2020 e nel 2021 e sono ancora diminuiti del 37% nel 2022. Tuttavia, nel 2023, si prevede che cresceranno di nuovo, arrivando a solo il 5-20% al di sotto dei livelli del 2019.

Purtroppo, allo stesso tempo, c'è stato un grande aumento dei rifugiati a causa della guerra in Ucraina.

Un'osservazione specifica degna di nota è la crescente separazione tra Stati Uniti e Cina, le due maggiori economie, nella maggior parte dei flussi internazionali. Nel 2022, con l'aumento delle tensioni tra i due Paesi, si sono intensificate le preoccupazioni che ciò avrebbe portato a una frattura dell'economia globale in blocchi rivali. Tuttavia, ci sono ancora pochissime prove a sostegno di questa tesi.

Dalla globalizzazione alla regionalizzazione?

Molti osservatori hanno previsto un passaggio alla regionalizzazione, a causa delle tensioni geopolitiche e della mancanza di fiducia nelle catene di approvvigionamento. Tuttavia, non ci sono ancora prove evidenti che questa tendenza stia emergendo.

In effetti, in media, negli ultimi anni il commercio si è svolto su distanze maggiori. E l'unico dei quattro flussi chiave del GCI che si è recentemente regionalizzato è quello delle persone. Questo perché, in tempi di COVID, una percentuale molto più elevata di viaggi all'estero è stata verso destinazioni vicine, piuttosto che più lontane.

 

I paesi più connessi a livello globale

Questa edizione del GCI di DHL ha tracciato la globalizzazione di 171 paesi dal 2001 al 2021.

I Paesi Bassi sono stati nuovamente classificati come il paese più connesso al mondo, dopo essere scesi al secondo posto dietro Singapore nel 2020. Singapore si è classificata al secondo posto questa volta.

Tra gli scalatori più significativi della classifica figurano l'Albania e diversi altri paesi dei Balcani. Anche il Mozambico e la Sierra Leone hanno mostrato un importante aumento dei legami dopo la fine delle loro guerre civili.

Puoi vedere l'elenco completo dei paesi più connessi a livello globale, in base ai quattro flussi GCI, qui.

 

E il futuro della globalizzazione?

Nell'attuale stato di volatilità del mondo, nel 2022 se sono avanzate una serie di previsioni sul futuro della globalizzazione.

Si va dall'affermazione di Moisés Naím secondo cui la globalizzazione si è rivelata più resiliente di quanto ci si aspettasse, alla dichiarazione di Larry Fink secondo cui la guerra in Ucraina ha posto fine alla globalizzazione come la conosciamo, alla visione più cauta di Christine Lagarde secondo cui ci sono diversi cambiamenti che stanno emergendo nel commercio globale.

L'implicazione di queste opinioni divergenti è che nessuno è sicuro al 100%. Ma con il report DHL GCI, avrai a disposizione i dati dettagliati per aiutarti a trarre le tue conclusioni e prendere le tue decisioni aziendali.

Puoi consultare il report completo del DHL Global Connectedness Index qui.